In un mondo sempre più digitalizzato, il denaro contante mantiene un ruolo fondamentale soprattutto nei momenti di crisi. Le banche centrali e le autorità europee consigliano ai cittadini di conservare una riserva di contanti sufficiente a coprire le spese essenziali per almeno 72 ore. Questa raccomandazione nasce dall’esperienza recente di emergenze sanitarie, turbolenze finanziarie e situazioni impreviste come blackout o conflitti. Nazioni come i Paesi Bassi, l’Austria e la Finlandia suggeriscono di detenere una somma tra 70 e 100 euro per ogni membro della famiglia, una misura che garantisce sicurezza e autonomia anche in caso di interruzioni digitali o difficoltà d’accesso a servizi bancari.
La crescente domanda di contanti nonostante la digitalizzazione
Negli ultimi due decenni il valore complessivo delle banconote in circolazione nell’area euro ha registrato un aumento significativo, dimostrando che nonostante l’espansione dei pagamenti elettronici, la moneta fisica rimane un strumento di fiducia e protezione. Questo fenomeno è stato osservato e analizzato dalla Banca Centrale Europea nel suo bollettino economico. Curiosamente, la quota di pagamenti eseguiti in contanti si è ridotta, ma la quantità di denaro contante in circolazione continua a crescere, a indicare che i cittadini preferiscono comunque mantenere una scorta per affrontare eventuali emergenze.
Come le crisi influenzano la detenzione di contanti
Nel corso dell’ultimo decennio, eventi come la crisi finanziaria globale del 2008, la crisi del debito sovrano greco, la pandemia di COVID-19 e la guerra in Ucraina hanno causato forti aumenti nella domanda di contanti da parte del pubblico. In queste fasi di incertezza, la popolazione si rivolge al contante come forma di riserva di valore e per avere a disposizione un mezzo di pagamento immediatamente utilizzabile, anche in assenza di infrastrutture digitali funzionanti. Questo è stato evidenziato da bruschi picchi nell’approvvigionamento monetario, sottolineando il valore intrinseco e il carattere indispensabile della moneta fisica durante momenti di crisi.
Il ruolo cruciale del contante in situazioni di emergenza
Un esempio recente che ha confermato l’importanza del contante si è verificato durante un blackout in Spagna che ha coinvolto milioni di persone bloccando i sistemi elettronici di pagamento per diverse ore. In queste circostanze, il contante si è rivelato la soluzione affidabile per continuare a effettuare acquisti e pagamenti essenziali, fungendo da strumento di garanzia pubblica. Dunque, non si tratta solo di comodità nelle transazioni quotidiane, ma di un bene tangibile e sicuro, ancora insostituibile quando la tecnologia può venir meno.
Riserva di contante ideale: quanto tenere a casa?
In base agli indirizzi delle autorità europee e delle banche centrali, la quantità consigliata di contanti da conservare in casa si aggira tra 70 e 100 euro per ogni componente della famiglia. Questi fondi servono a coprire le spese quotidiane essenziali, garantendo autonomia per almeno 72 ore in caso di emergenze. Tali raccomandazioni si basano sull’analisi di crisi passate, che hanno dimostrato quanto sia prezioso poter contare su denaro liquido, specialmente quando la rete digitale o gli sportelli bancari risultano temporaneamente inaccessibili.
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