una straordinaria scoperta archeologica rivela che 12.000 anni fa dipingevano cammelli giganti per indicare la presenza di acqua, offrendo nuove prospettive sulla vita e l'ambiente dell'epoca.

Scoperta senza precedenti 12000 anni fa dipingevano cammelli giganti per indicare l’acqua

Nel cuore dell’Arabia Saudita, una scoperta archeologica di straordinaria importanza sta riscrivendo le pagine più antiche della storia umana. Sono state infatti rinvenute incisioni rupestri di cammelli giganti risalenti a circa 12.000 anni fa, un’epoca in cui il clima e il territorio della regione stavano vivendo un passaggio cruciale. Questi cammelli, scolpiti in bassorilievo su pareti rocciose nel sito di Al-Jawf, non solo rappresentano una straordinaria testimonianza artistica, ma hanno anche una funzione pratica sorprendente: indicare la presenza di fonti d’acqua nel deserto. Questa scoperta svela così l’ingegno delle popolazioni nomadi del passato, che con un simbolismo potente riuscivano a orientarsi nel vasto e ostile ambiente desertico.

Il sito archeologico di Al-Jawf: un gioiello preistorico dell’Arabia

La regione di Al-Jawf è oggi al centro dell’interesse mondiale grazie a questa scoperta senza precedenti. Gli esperti hanno identificato una dozzina di figure di cammelli giganteschi incise nella roccia, visibili da grande distanza. Accanto a loro si riconoscono anche altre raffigurazioni di animali, come asini o cavalli, che raccontano di una ricca biodiversità e di una cultura artistica sviluppata. La presenza di queste immagini monumentali suggerisce che già 12.000 anni fa l’area non fosse un territorio desolato, ma un ambiente vitale dove le comunità umane avevano iniziato a organizzarsi e a esplorare un nuovo stile di vita.

Funzione simbolica e pratica dei cammelli giganti dipinti

Secondo le ricostruzioni degli archeologi, questi cammelli non sono semplici opere d’arte, ma rappresentano dei veri e propri segnali stradali preistorici. Nel contesto iper-arido successivo all’Ultimo Massimo Glaciale, infatti, le risorse idriche erano scarse e difficili da individuare. Le incisioni sarebbero state create proprio per indicare le fonti d’acqua stagionali, fondamentali alla sopravvivenza delle popolazioni nomadi e del bestiame che allevavano. In questo senso, l’arte rupestre si lega indissolubilmente alla vita quotidiana e all’adattamento ambientale, dimostrando quanto fosse sofisticato il rapporto tra uomo e natura già millenni fa.

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Un nuovo capitolo per la storia antica dei popoli beduini

Le incisioni di cammelli giganti più antiche delle Piramidi di Giza affermano con forza la presenza di una civiltà beduina avanzata in un’epoca in cui fino a pochi anni fa si credeva che queste popolazioni fossero perlopiù nomadi senza centri organizzati. L’evidenza di questi bassorilievi monumentali segnala che esistevano veri e propri centri abitati con funzioni religiose, commerciali e sociali. Questa rivoluzione culturale, associata anche all’inizio dell’agricoltura, suggerisce che le origini della vita stanziale siano molto più antiche e complesse di quanto immaginato sino ad oggi.

Turismo culturale e futuro delle scoperte a Al-Jawf

Il governo saudita ha colto immediatamente il valore culturale e turistico di questa scoperta, avviando progetti ambiziosi per valorizzare il sito come meta di richiamo internazionale. Nel cuore del deserto nascerà un complesso turistico di circa 50.000 metri quadri, con resort di lusso, ristoranti e negozi dedicati ai visitatori appassionati di archeologia e storia antica. È un’opportunità straordinaria per far conoscere al mondo questa testimonianza di vita e arte di 12.000 anni fa, consolidando la posizione dell’Arabia Saudita come crocevia di civiltà e di cultura millenaria.

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