scopri la sorprendente storia di come una lapide romana sia arrivata fino a un giardino di new orleans, un viaggio unico tra antichità e modernità.

Come è finita una lapide romana in un giardino di New Orleans

Nel cuore di New Orleans, una scoperta archeologica sorprendente ha catturato l’attenzione internazionale nel 2025. Una semplice operazione di pulizia in un giardino privato ha portato alla luce una lapide funeraria romana risalente a quasi 1.900 anni fa. Questa stele, appartenente a un soldato della flotta pretoriana, ha raccontato una storia unica di migrazione culturale, traffico illecito e cooperazione tra Italia e Stati Uniti. Il reperto, custodito ora dal Louisiana State Museum, stimola riflessioni profonde sul valore storico e sul destino delle antichità in epoca contemporanea.

L’oggetto in questione, una lastra di marmo alta circa 60 centimetri, è stata scoperta da una coppia durante la pulizia del proprio giardino nel quartiere Carrollton. Gli archeologi hanno identificato con certi nomi e titoli latino l‘appartenenza del defunto, un certo Julius Valerius, alle truppe d’élite della marina imperiale romana. La qualità del marmo bianco con venature grigie ha orientato l’analisi verso cave laziali o campane, mentre le indagini storiche hanno rivelato un percorso improbabile che ha portato questa stele dal Mediterraneo fino negli Stati Uniti, probabilmente tramite un traffico di beni culturali nell’Ottocento o Novecento.

Un legame storico tra Roma e New Orleans

La lapide appartiene a Sextus Congenius Verus, un marinaio romano del II secolo d.C., come confermato dagli studi condotti dagli esperti dell’Università della Louisiana e dal Preservation Resource Center of New Orleans. La sua storia si intreccia con quella di un sergente americano, Charles E. Paddock Jr., che durante la Seconda guerra mondiale incontrò in Italia una violinista toscana e portò con sé questo reperto come ricordo di quel periodo. Questo dettaglio illumina un percorso personale e storico, facendo emergere il modo in cui i beni culturali possono viaggiare ben oltre i loro territori di origine.

LEGGERE  Cosa significa il doppio simbolo Wi Fi sul telefono e perché è un buon segno

Lo studio di questo reperto testimonia anche la complessità delle vicende legate agli oggetti antichi sottratti o danneggiati durante i conflitti bellici. La lapide di Civitavecchia, infatti, era stata gravemente danneggiata durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. La sua apparizione a New Orleans rappresenta un episodio emblematico che evidenzia la necessità di una politica efficace di tutela e rimpatrio delle opere d’arte e dei reperti archeologici.

Il potenziale rimpatrio e il valore culturale

Informato dalle autorità americane attraverso il Consolato italiano a New York, il Ministero della Cultura italiano ha già attivato una collaborazione con l’FBI Art Crime Team per approfondire le indagini sulla provenienza della stele e per avviare le trattative per il suo possibile ritorno in Italia. Le autorità statunitensi hanno confermato che il reperto non risulta registrato nei musei nazionali americani, consolidando l’ipotesi che il suo ingresso nei territori d’oltreoceano sia avvenuto in modo illecito.

L’ho comprato in farmacia e ho pulito il box doccia ora brilla come uno specchio

Gli esperti, come sottolineato dal direttore del Metropolitan Museum of Art, ricordano che ogni lapide romana offre testimonianze inestimabili sulla storia militare, sociale e culturale dell’Impero. Il rimpatrio di questa stele non rappresenta solo un atto simbolico, ma un passo significativo verso la tutela condivisa del patrimonio artistico globale e la valorizzazione delle radici storiche comuni tra due mondi così lontani ma ora connessi da questa sorprendente scoperta.

Torna in alto